Babylon

REGIA: DAMIEN CHAZELLE

CAST: MARGOT ROBBIE, BRAD PITT, DIEGO CALVA, TOBEY MAGUIRE

ORIGINE: USA, 2022

«Lo sa come si chiamano i sogni che si ripetono? Incubi.» Questa citazione tratta da Rat-Man di Leo Ortolani calza a pennello per il quinto lungometraggio di Damien Chazelle: discesa negli inferi hollywoodiani tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, crocevia di astri nascenti e celebrità sul viale del tramonto tra vizi privati e pubbliche virtù, maelströmdi immagini e suoni che lascia storditi e perplessi. Si comincia con un’orgia a casa di un produttore dove la spregiudicata Nellie (Margot Robbie) fa amicizia con il tuttofare Manuel (Diego Calva) tra balli sensuali e piramidi di cocaina, si visitano set cinematografici dove vige l’anarchia, si assiste all’avvento del sonoro che affossa la carriera del divo Jack Conrad (Brad Pitt) e all’ondata di moralità riflessa sul grande schermo per celare agli occhi del pubblico la cattiva condotta dei loro miti. Il prezzo da pagare è la sanità mentale, la dignità umana, la disponibilità a vendersi pur di conquistare un posto nell’olimpo che sorge sulle colline di Los Angeles. In questo ritratto al vetriolo dell’industria cinematografica spicca la sequenza ambientata nei sotterranei alle porte della città, dove il gangster McKay (un inquietante Tobey Maguire) trascina Manuel sull’orlo della follia, e si lasciano ammirare i contributi di Linus Sandgren alla fotografia, Justin Hurwitz alla colonna sonora, Mary Zophres ai costumi, Florencia Martin e Anthony Carlino alle scenografie. Per quanto ambizioso e discutibile, Babylon continuerà a far parlare di sé nelle settimane a venire. Due sole candidature alla novantacinquesima edizione dei premi Oscar sembrerebbero suggerire qualcosa. (*DR*)

Domenico Rizzo

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